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Amministrazione protetta di un sito web: dall’esperienza storica alle best practice 2025

Dall’attacco silente alla difesa proattiva: la lezione dei DNS e dell’ingegneria dei sistemi

Negli anni scorsi la sicurezza di un sito web era minacciata soprattutto da attacchi persistenti, malware silente e vulnerabilità collegate a DNS instabili o non protetti. Ogni elemento, dalle email ai form di contatto, ai database clienti e fornitori, era un potenziale punto debole se non gestito secondo regole rigorose.
Un dominio mal gestito, un server DNS “dozzinale” o un hosting poco affidabile esponevano dati sensibili a furti, malvertising, phishing, e danni reputazionali.

La vecchia scuola insegnava:

  • Monitoraggio costante dei log di accesso.

  • Controllo severo sulla configurazione DNS e proprietà del dominio.

  • Policy password forti e aggiornate.

  • Evitare servizi low cost senza garanzie sulle infrastrutture e sulla gestione dei dati.

Cosa cambia oggi: sicurezza AI-managed e compliance by design

Nel 2025 la tutela di un sito web passa per alcuni principi fondamentali:

  • Configurazione avanzata dei DNS: adozione di DNSSEC, firewall DNS, protezione contro hijacking, poisoning e spoofing.

  • Zero Trust e autenticazione multifattore (MFA): ogni login al pannello di controllo è sorvegliato, ogni tentativo anomalo viene bloccato o notificato in tempo reale.

  • Monitoraggio AI e backup automatici: anomalie, brute-force, nuovi exploit vengono rilevati e arginati in automatico, con ripristino istantaneo tramite snapshot e disaster recovery.

  • Hosting managed, cloud e scalabilità: niente più improvvisatori, ma infrastrutture certificate, data center con SLA garantiti e protezione 24/7.

  • Compliance totale alle normative: GDPR, NIS2 e DORA integrati nelle policy di gestione e nei processi documentali.

Il valore della prevenzione e dell’affidabilità sistemica

Non basta più “difendere” il sito: oggi serve anticipare le minacce, automatizzare le difese, formare il personale e adottare piattaforme sicure, aggiornate e monitorate con strumenti di nuova generazione.

Sommario delle best practice 2025

  • Acquista dominio e hosting solo da provider affidabili.

  • Configura domini e DNS secondo le regole di sicurezza attuali (DoT/DoH, DNSSEC, firewall).

  • Abilita sempre MFA e controlla regolarmente i log amministrativi.

  • Aggiorna periodicamente il CMS, i plugin e le applicazioni web (no “fai da te” improvvisato!).

  • Prediligi sempre architetture cloud-native e managed per supportare la business continuity e la resilienza.

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ISO 27002 e ISO 27000: le nuove direttive 2025 e la compliance con Prosdo.com

Cos’è e perché è fondamentale la famiglia ISO 27000

Gli standard ISO/IEC 27000 (in particolare 27001 e 27002) rappresentano la “bibbia” della sicurezza delle informazioni a livello globale: definiscono i requisiti per creare, gestire e migliorare un Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni (ISMS) efficace e sempre conforme alle minacce contemporanee, alla normativa europea (GDPR, NIS2, DORA) e alle nuove sfide del cloud e dell’AI.

Principali novità ISO/IEC 27002:2022-2025

  • Controlli aggiornati e riorganizzati: da 114 a 93 controlli, ora suddivisi in 4 macro-categorie (organizzativi, persone, fisici, tecnologici) per maggiore chiarezza, efficienza e aderenza ai rischi attuali.

  • 11 nuovi controlli: introdotti su cloud security, threat intelligence, prevenzione perdita dati, data masking, lavoro agile, sicurezza della configurazione e continuous monitoring.

  • Attributi metadati: ogni controllo ora è etichettato con “attributi” che permettono una mappatura rapida, risk assessment smart, e maggiore interoperabilità fra framework e sistemi IT.

  • Maggiore attenzione a compliance, privacy, risk management: le nuove versioni pongono l’accento su audit continuo, evidenze documentali, statement of applicability (SoA) e dimostrazione delle scelte e delle esclusioni dei controlli. Dal 2025 particolare attenzione è data a cloud, hybrid-work e AI-driven security.

  • Transizione obbligatoria entro ottobre 2025: tutte le aziende certificate ISO/IEC 27001:2013 devono completare la transizione a ISO/IEC 27001:2022 entro questa data, pena la decadenza della certificazione.

L’approccio Prosdo.com alla compliance ISO 27001-27002

  • Adattamento proattivo: Solutions, policy, audit e sistemi sono già in linea con la nuova struttura dei controlli, il risk assessment e la compliance rapida verso NIS2, DORA e cloud security.

  • Consulenza e formazione: ti guidiamo nella transizione alla versione 2022-25: gap analysis, revisione SoA, mapping metadati, aggiornamento procedure e awareness staff.

  • Gestione documentale e audit smart: automatizziamo il ciclo di raccolta evidenze, check dei controlli e reporting, anche tramite piattaforme dedicate ai nuovi standard.

  • Integrazione framework: combiniamo ISO 27001-27002 con NIST CSF, UNI/PdR 174:2025 e normative privacy per una governance integrata e sostenibile.

Cosa fare ora per essere compliant

  • Rivedi subito la tua SoA (dichiarazione di applicabilità) e struttura i nuovi controlli in base ai rischi attuali, con particolare attenzione a cloud, lavoro agile e protezione dati.

  • Aggiorna la documentazione, le policy, le procedure e coinvolgi tutto lo staff in attività di formazione sulle novità.

  • Prenota una consulenza Prosdo.com per supporto su audit, gap analysis, roadmap compliance e ISO transition.

Vuoi essere certo di rispettare tutte le nuove regole ISO/IEC 27001:2022 e 27002:2022?
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Il pericolo nella Rete dei DNS: come proteggerci nel 2025

La sicurezza dei DNS: nuova frontiera della protezione dei dati aziendali

Nell’era della digitalizzazione avanzata, le vulnerabilità dei Domain Name Server (DNS) sono uno degli obiettivi più critici per chiunque gestisca siti web, sistemi di posta elettronica, database e servizi in cloud.
Le informazioni che transitano attraverso i DNS sono spesso il primo bersaglio di attacchi informatici mirati alla violazione di comunicazioni sensibili, furto di credenziali, man-in-the-middle, spear phishing e ransomware.

I principali rischi nel 2025

  • Molti servizi DNS pubblici e provider legacy utilizzano ancora protocolli non cifrati (DNS over UDP), esponendo richieste e risposte all’intercettazione da parte di cyber criminali.

  • Cache poisoning, DNS hijacking e spoofing sono tecniche sempre più sofisticate che possono dirottare il traffico web/email verso siti clonati o reti malevole.

  • I domini dinamici e i servizi DNS mal configurati rappresentano una grave minaccia sia per le aziende che per le PMI non strutturate.

  • I dispositivi mobili e le architetture BYOD amplificano la superficie d’attacco, soprattutto con DNS pubblici aperti o reti Wi-Fi non protette.

Le conseguenze per aziende e organizzazioni

  • Esposizione di dati strategici (proposte economiche, preventivi, comunicazioni riservate)

  • Furto di liste clienti/fornitori, manipolazione di ordini e processi di gara o appalto

  • Attacchi a CRM, database e sistemi core

  • Rischio di non compliance con le nuove normative (NIS2, GDPR, DORA), che dal 2023 impongono livelli di sicurezza avanzati e cifratura obbligatoria dei dati in transito

Come risolve il problema Prosdo.com: le strategie consigliate

Oggi le soluzioni sono evolute e accessibili a tutte le aziende:

  • DNS sicuri e cifrati: configurazione DNS over TLS/HTTPS (DoT/DoH) per garantire la privacy e l’integrità delle richieste.

  • Protezione dei mail server e delle web app: filtri anti-spoofing, autenticazione avanzata, DMARC/DKIM/SPF integrati.

  • Monitoraggio proattivo delle minacce: sistemi AI-based che rilevano automaticamente tentativi di hijacking, DNS poisoning, anomalie di traffico in tempo reale e generano alert immediati.

  • Segmentazione e Zero Trust: architetture che isolano i servizi critici, impedendo gli attacchi laterali.

  • Formazione e compliance: programmi di sensibilizzazione per utenti e amministratori su configurazioni sicure, gestione delle password e corretta “cyber hygiene”.

La responsabilità di ogni azienda

Mai come oggi serve evitare configurazioni “fai da te” e infrastrutture improvvisate:

  • Ogni endpoint deve rispettare gli standard di sicurezza richiesti dalla nuova normativa europea (NIS2, GDPR).

  • È fondamentale abilitare la crittografia end-to-end tra domini, siti web, email e tutte le applicazioni cloud aziendali.

Affidati a chi è sempre all’avanguardia

Prosdo.com mette a disposizione consulenza, monitoring continuo e soluzioni DNS secure-ready per aziende di ogni dimensione.
Che tu sia un’impresa, uno studio professionale o un ente pubblico, il nostro team ti aiuta a implementare protezioni robuste, aggiornate e conformi alle leggi più stringenti.

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