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Dal 2014 contro la pirateria digitale: l’impegno continuo di Prosdo.com per la protezione del copyright

Nota di attualizzazione – Luglio 2025
Prosdo.com è tra le realtà italiane che, sin dal 2014, hanno scelto di prendere posizione concreta contro la pirateria digitale e gli abusi online, impegnandosi in prima persona per la tutela dei contenuti, del copyright e della sicurezza delle aziende.

Una storia di responsabilità digitale

Quando ancora la normativa europea non era così avanzata come oggi, e le sfide della pirateria toccavano ogni settore—dalla distribuzione cinematografica ai software, dalla musica ai contenuti web—Prosdo.com ha scelto fin da subito una linea chiara:

  • Difendere clienti e partner dal rischio di danni economici e reputazionali legati ai siti pirata;

  • Sostenere la diffusione di pratiche e servizi informatici legali, conformi ai principi di copyright e rispetto delle opere dell’ingegno;

  • Collaborare con ISP e fornitori per promuovere la responsabilità della filiera digitale e la creazione di un “web più sicuro” per tutti.

Dall’alert sulle minacce alla strategia compliance 2025

Nel corso degli anni, la lotta alla pirateria si è evoluta, integrando strumenti sempre più avanzati:

  • Soluzioni di blocco DNS e firewall ai siti illegali,

  • Monitoraggio proattivo degli attacchi a contenuti protetti (musica, film, e-commerce, dati industriali),

  • Supporto nell’adeguamento alle nuove normative di settore (DSA, NIS2, DORA, GDPR).

Nel 2025, la priorità è affiancare le imprese in una strategia di protezione globale, che parte dalla messa in sicurezza della proprietà intellettuale, passa per la cyber security e arriva fino alla compliance normativa, inclusi contenuti online, dati sensibili e reputazione aziendale.

Prosdo.com: pionieri della cultura digitale responsabile

“Cominciare dal rispetto delle regole e degli autori è stato il nostro primo passo. Arrivare a garantire oggi la compliance totale e la sicurezza legale dei clienti è la nostra vera mission.”

Offriamo:

  • Analisi e protezione delle vulnerabilità contro pirateria e cyber attacchi;

  • Consulenza su copyright, proprietà intellettuale e strategie anti-pirateria;

  • Implementazione di sistemi di blocco, monitoring e alert;

  • Aggiornamento continuo sulle nuove normative e soluzioni 2025 per le imprese, gli ISP e i content creator.

La legalità digitale è innovazione, competitività e reputazione

Operare nel rispetto delle leggi protegge il contenuto, valorizza il business e aumenta la fiducia degli utenti e del mercato.

Vuoi sapere come mettere in sicurezza i tuoi contenuti digitali, siti e piattaforme?
Contattaci per una consulenza su Soluzioni Cyber Security & Compliance Prosdo.com
o visita la nostra pagina Sicurezza Informatica.

Le ragioni dell’html5

Perchè realizzare un sito in HTML5

Parliamo un pò di questo tipo di linguaggio.

Molti hanno affermato – per incompetenza – che “l’HTML5 non è sicuro perchè non è ancora stato approvato come linguaggio standard, dal W3C” – che però ne è anche il piu` grande promotore – e quindi è stato deprecato rispetto al 4 (l’ultimo standard approvato).

Ora che è stato ufficializzato si può affermare con tutta sicurezza che ciò che noi ricercatori e sviluppatori di tecnologie HTML5 sostenevamo, era vero allora quanto è più vero adesso.

Prima di tutto, ora è stato approvato, ma i pochi reali sviluppatori HTML5 sanno perfettamente che HTML4 è la continuità di un programma di sviluppo e mantenimento di stabilizzazione della Rete Internet con un linguaggio, nato molti anni fa` con l’XML e continuato nell’HTML sempre aggiornato  a superiori stadi sino all’arrivo del grandioso 5.
Approfondiamo il perche`.

Internet e` formato da tanti players “giocatori”. Da una parte gli utenti dall`altra parte le aziende e in mezzo in Consorzio che cerca di garantire un equilibrio fra il privato e l’utente agente. (Operante di una azione in rete – consapevole o meno).

Le forti pressioni che tutti i Player – esercitano – cercando di omologare Internet ai loro interessi economico-espasionistici sono enormi e si parla di biglioni di dollari al giorno. Tutti vogliono tutto e il W3C deve tenere testa all’ingegno di tutti per dar modo alla democrazia di restare libera.

La conquista è molto più complessa e avanzata della precedente, e solo coloro che sono impegnati e appassionati a risolvere i lacci e i lacciuoli delle incapacità umane, riescono a diventare veri sviluppatori di valore, eccezionali per l’ HTML5.
Le capacità di questo linguaggio sono sconosciute a molti, ma sono stravolgenti ed impensabilmente potenti, nel rispetto della norma internazionale, anche se aziende come Google tentano di rallentare aspetti molto complessi legati agli inserzionisti/investitori che rappresentano per lui il primo introito.

Liberi da tutto, la nostra programmazione può realmente far vivere un’emozione al viaggiatore che decide di utilizzare un sito web sviluppato con il 5.

Dallo Storage off-line alla multimedialità automatizzata. Dalla completa accessibilità ad un sito web visibile su ogni tipo di dispositivo, mobile o stabile, all’integrazione delle prestazioni. E poi, il semantico, il 3D, il brodcasting libero da pubblicità e da restrizioni di Aree Territoriali, il WCAG per chi ha difficoltà all’accesso libero da deficit fisici o cognitivi.

Il mondo in una mano e una mano al mondo con l’HTML5.
Il punto è che questo tipo di linguaggio è una programmazione molto contrastata dai vecchi programmatori che oggi utilizzano tutte le scorciatoie del guadagno creando siti web a basso costo e contenuti standard, insignificanti e obsoleti, anche quando usano modelli pre formattati in HTML5. Persone che non rispettano il loro proprio lavoro come il loro cliente, ma amano la tranquiillità del dolce far niente e della poltona calda e comoda nei loro tristi uffici.
Invece. Cerchiamo di capire le ragioni che hanno portato tutti noi, veri sviluppatori HTML5 a conseguire – insieme al consorzio internazionale del W3C – questo baluartdo della libertà per l’espressione libera.

Dimostriamone il perché con un’iperbole realistica.

Il mondo va verso la globalizzazione totale e l’economia va verso l’industrializzazione degli investimenti contando sul guadagno della vendita di qualunque cosa giri intorno al mondo. (Cioè entro le 24 ore da un punto qualunque del pianeta). Per cui, se io compro 1 milione di dollari di grano oggi in Ucraina e lo voglio portare dall’altro capo del mondo, supponiamo in Australia, la trasazione inizierà in Ucraina, ma verrà conclusa solo dopo l’avvenuto pagamento e solo dopo il ricevimento delle merci in Australia. OK?
Quindi, il compratore avrà aperto una promessa di vendita, ma la pagherà realmente solo all’arrivo e alla acettazione della merce. Per cui, nelle prossime 23 ore e 59 minuti successive di intermezzo, il compratore potrà utilizzare una parte o addirittura tutto il capitale già promesso, diverse volte, tanto quanto sono le opportunità colte o create, in quel lasso di tempo, speculando virtualmente sul denaro già promesso in pagamento.

La transazione, verrà impieganta tramite collegamento web e quindi i sistemi di transazione in Rete prenderanno in carico il controllo del denaro.

Questo, è un sistema di prorietà virtuale che diventa una proprietà speculativa, fisica.

Bene questo avviene continuamente. La Rete, dunque dipende da questo. Da migliardi di transazioni vere o presunte tali, basta che creino un profitto che deve, in futuro, rendersi disponibile fisicamente.

Capite bene che, per restare libera, deve restare libera da questi soggetti proprietari dei dati e dei milioni, miliardi di monete che vi scorrono dentro. Ogni cosa viene trasdotta in un linguaggio fatto di simboli che diventano soldi e dunque realtà.

Lo vedi dunque?
Quello che sta davanti a te, ora. Ha un costo. Dovunque, se ti giri anche quello che vedrai dietro di te, avrà un costo.
Pensaci… e quindi numeri e quindi soldi.
Anche la natura che ti circonda ormai è messa in numeri e quindi in soldi.
Se pensi che, anche l’aria che respiri e l’acqua che bevi, viene in un modo o nell’altro pagata, e che il pagamento rientra in un computer e quindi è in Rete, hai capito quale grande realtà leghi la Rete, alla moneta.

Chi potrà salvaguardare l’integrità della Rete, se questa è privatizzata da questi soggetti che la sfruttano.

Il consorzio W3C e noi, suoi rispettosi sviluppatori attivi, siamo i guardiani partecipi della realtà virtuale che solo noi conosciamo bene.

Gli altri. Tutti gli altri, sono meteore destinate a scomparire.
A voi la palla, ora! Vecchi sviluppatori  che cercate di screditalre il linguaggio HTML5 per vostra incapacità. Aggiornarsi conviene.

RagioniHTML5

Rilascio di DBpedia 3.2 testing

L’Oggetto, nello schema RDF non si integra bene e richiede una maggiore integrazione con il resto dei DB internazionali.

DBpedia_2014

Nota di attualizzazione – Luglio 2025
Questo post racconta un progetto storico: la sperimentazione e il contributo di ictprosdo.com allo sviluppo di DBpedia italiana nella fase della versione 3.2 (2009-2012), parte integrante della diffusione della cultura Linked Open Data in Italia e in Europa.

Il Gruppo di Lavoro.
Abbiamo finalmente concluso la prima sezione di testing della nuova DBpedia italiana.

La versione aggiornata è sicuramente migliorata nell’incremento degli schemi e della tassonomia che nella precedente versione 3.1 che ancora non riusciva a definire con chiarezza le disambiguità per quanto riguardava i parametri relativi all’interscambio di metadati a modelli standard RDF che altri Paesi, più avanti nella ricerca, hanno già risolto.

Non si identificano ancora con chiarezza le corrispondenze “nell’utilizzo” dell’Oggetto come da prassi, per via delle limitazioni imposte ancora nel sistema italiano rispetto a quello già in via di sviluppo avanzato nel Consorzio.

Di molto inferiore, lascia trasparire una scarsa volontà di rendere chiari i vantaggi per l’utente della funzione “trova”, soprattutto nell’utilizzo della stessa funzione semantica che al suo culmine dovrebbe destituire o convivere con la funzione “cerca” dei motori di ricerca che, invece, collidono con l’Oggetto della domanda.

Purtroppo, i super motori di ricerca che per controparte lavorano insieme a noi per conoscere quali siano gli sviluppi del nostro lavoro, tentano di arginare le attività proprio in quei Paesi più deboli, attraverso un indirizzato finanziamento alla ricerca, indebolendo così, al tempo stesso, le vere potenzialità innovative.

Tutto è chiaro! E tutto dovrà svolgersi nell’integrazione e non nel conflitto, ma gli investitori che impongono ai grandi giganti del web di crescere sempre più, implicano inserzionisti sempre più contenti del loro business e se questo non avviene, i guai non finiscono mai.

Così nonostante noi si abbia una visione più avanzata, i fautori del suo rallentamento, continuano ad incrementarne una crescita manipolata e canalizzata per un utilizzo che deve rimanere nascosto il più possibile alla comunità, mentre tentano di conoscere, riuscendoci benissimo per il momento, il modo con cui i loro algoritmi dovranno confrontarsi ed integrarsi per far emergere ancora di più la loro attività primaria di sostentamento: la pubblicità.

Ma ve lo immaginate un mondo fatto di risultati di ricerca immensamente più destabilizzanti di quelli che ritroviamo noi oggi?

Il relatore Juan F.
Quando ero bambino, lessi un libro meraviglioso che si intitolava “La Vie des Maiters”, dove si raccontava di uomini che vivevano in completa armonia con tutto l’universo, raccontando, con innocente saggezza che un giorno – siamo a metà dell’ottocento – in tutto il mondo le persone potranno comunicare il loro pensiero solo a chi vorranno loro.
Così pensai che un giorno, tutto il mondo, avrebbe potuto comunicare tramite la telepatia.

Abbiamo avuto, invece, la telefonia mobile che permette tutto questo, ma a pagamento.

Noi, puri di cuore, abbiamo creduto per anni che il dono della telepatia sarebbe stato condiviso da tutti in armonia; ed invece, ecco qua la telefonia.

Questo insegna! Bisogna saper integrarsi ed accettare anche ciò che non ci va bene in questo percorso ad ostacoli che e` la vita.

Questa è la vera capacità del professionista di valore nella coscienza semantica del web, perché il sistema ha bisogno di nuove risorse e queste possono venire solo da chi ne ha.

Il nostro dovere però è quello di avere una coscienza nuova, da utilizzare attraverso il nostro sapere, moderandone i termini secondo la nostra esperienza condivisa.

Non dare equivale a non esistere.
Umberto Veronesi una volta confido` ad un gruppo di amici che, capire fino a che punto si deve tagliare per preservare, equivale ad individuare la via migliore per una cura specifica ad un problema ben più grande della vita stessa.

Noi dobbiamo saper fino a che punto dare perché questo non possa essere reinterpretato.

DBpedia

Stop ai siti web pirata

L’Europa ha messo uno stop ai siti web pirata.

pirateriainformatica

I Provider fornitori di servizi web hosting possono essere obbligati a stoppare i siti che violano il Diritto d’Autore.
Lo afferma la Corte UE dando ragione all’Avvocato generale dell’Unione.

Finalmente anche per la Corte di Bruxelles, un Internet Service Provider può proteggere i siti web dei propri clienti richiedendo agli altri Provider la sospensione di un sito pirata che violi il Diritto d’Autore.

Questo è quanto ha saputo far approvare alla Corte dell’Unione l’avvocato generale Cruz Villalon che, dopo due ore di lunga arringa, non senza difficoltà per le imposizioni non dette della Corte, è riuscito a far accettare alla stessa Corte dell’Unione, per troppo tempo restata riluttante ad ascoltare le molte richieste di rispetto per una maggiore difesa delle proprietà intellettuali violate da molti e, forse troppi, Internet Services Providers che lasciano reiterare volutamente sedicenti aziende che spacciano pubblicità con forme nascoste di illegalità, atte a rovinare l’immagine di professionisti ed aziende serie che affidano a veri sviluppatori di servizi web i loro siti che poi altri delinquenti copiano e vituperano rendendo vani gli sforzi di chi, come noi, lavora ore ed ore per costruire un sito web che abbia un valore di originalità anche nel codice e non solo per le bellissime immagini e animazioni che poi vengono copiate da molti, senza compiere alcuno sforzo.
 Scusate l’infervoro… Ma lo sfogo è d’obbligo!

Nella fattispecie l’ANSA riporta le conclusioni della causa tra l’Internet Provider austriaco UPC Telekabel Wien e società Constantin Film Verleih e Wega Filmproduktionsgesellschaft da cui si evince proprio la possibilità di far sospendere un sito che abbia violato palesemente il copyright. 
Le conclusioni sono riprese anche nelle sentenze dei giudici Ue.

In base al diritto degli Stati membri dell’Unione che vedono garantirsi i propri diritti di deposito. 
Citazione ANSA: “L’internet provider dell’utente di un sito internet che viola il diritto d’autore debba essere considerato come un intermediario i cui servizi sono utilizzati da un terzo per violare il diritto d’autore e di conseguenza deve essere preso in considerazione quale destinatario del provvedimento inibitorio”
.

Gruppo di lavoro.
E’ in questi momenti che il nostro credo si rinforza e che rende importanti e utili, le mille e più pagine, dei nostri copyright depositati in Italia e a Washington, dando un significato utile alla parola, sacrificio, costruito con il nostro lavoro ed un investimento in denaro, non indifferente.

StopSitiPirata